ComunicazioneEtica e Web Marketing

Togliamoci subito da un equivoco che spesso sembra insinuarsi nella percezione di chi  viene a contatto con l’espressione ComunicazioneEtica:la Comunicazione Etica non è contro il mercato e non è contro il guadagno!Tutt’altro direi, la Comunicazione Etica si offre come strumento di marketing etico, quel marketing che non ha bisogno di “imbrogli” per raggiungere il suo obiettivo e vendere il prodotto o il servizo che propone.La pubblicità sfrutta moltissime strategie atte ad indurre il consumatore ad effettuare  una determinata azione, nella maggior parte dei casi l’acquisto di un ogetto di cui, spesso, non ha alcun bisogno. Per essere tranquilli con la propria coscienza i pubblicitari e gli operatori di marketing sono soliti dire che questo è un bene per la nostra società in quanto  più l’economia si muove e più “tutti” riusciremo ad usufruire del benessere creato dalla circolazione del denaro.Il punto di vista della comunicazione Etica e del Marketing Etico sono sostanzialmente diversi e si basano sul rispetto della persona, in questo caso il consumatore, il quale torna ad essere considerato padrone delle sue scelte ed al quale dunque si porpone un acquisto consapevole e ragionato, non emotivo.Evidentemente questo differente approccio genera nell’immediato un numero minore di conversoni positive in quanto vengono chiamati in causa i processi decisionali di chi è abituato invece ad essere guidato in maniera quasi inconsapevole verso l’acquisto, ma senza dubbio genera anche una crescita dell’autostima del compratore e una alta considerazione del marchio che ne sollecita una più alta attività intellettiva. Tutto ciò certamente genererà una fidelizzazione importante in quanto il brend crea fiducia nel cliente che lo sceglie consapevolmente.Per la Comunicazione Etica, come per il Marketing Etico non è tanto importante l’oggetto della comunicazione quanto la sua formaQuesta è un’affermazione che non manca mai di suscitare domande.Come non è importante il contenuto ma la forma?Da secoli siamo abituati a recitare il mantra “il contenuto è la verità” e lo decliniamo nei più svariati modi di dire come”l’abito non fa il monaco””l’apparenza inganna””non è tutto oro quello che luccica”tutti modi di dire che ammoniscono dal dare credito alla forma esteriore, ed ora arriva la ComunicazioneEtica a dire è la forma che conta, non il contenuto, sovvertendo i canoni a cui siamo abituati.Ma spieghiamo meglio questo concetto e vedrete che tutto sarà molto più chiaro.Partamo dalla comunicazione giornalistica.  Il contenuto di questo tipo di comunicazione dovrebbe essere neutro, cioè comunicato nella maniera meno faziosa possibile in quanto è il fatto in se stesso a parlare. Molto spesso invece la maniera in cui viene posta la notizia anticipa o a volte addirittura induce nell’ascoltatore una specifica chiave di lettura. Certamente è umano per il giornalista avere delle idee sull’inchiesta che ha condotto ma è altrettanto vero che raccontando i fatti nella maniera più oggettiva possibile si lascia spazio all’intelligenza dell’ascoltatore di raggiungere una sua personale conclusione.

Nella comunicazione pubblicitaria è molto più subdolo l’intervento del pubblicitario rispetto a quello del giornalista che palesemente mostra la propria lettura del fatto comunicato. La comunicazione pubblicitaria fa leva sulla sfera emotiva del destinatario della comunicazione che viene spogliato del tutto della sua integrità personale e viene considerato solamente come “potenziale cliente” o meglio come “consumatore”.L’oggetto della comunicazione è assolutamente poco influente  è la forma a prendere il sopravvento tramite soprattutto l’uso degli stereotipi a cui il compratore è abituato e nei quali si riconosce, in seconda battuta vengono la scelta di colori, tonalità di voce, ritmi, suoni. Tutto ciò concorre a stimolare quelle corde irrazionali insite in ogni individuo che attivano l’attenzione e generano risposte positive.La Comunicazione Etica vuole intervenire nella modalità in cui si comunica rendendo alle persone la propria identità e la propria capacità di scelta.E’ dunque in questa accezione che è meno importante il contenuto qualto la forma della comunicazione, una forma che sia più incentrata a stimolare le capacità intellettive e di pensiero logico delle persone, che si stacchi dagli stereotipi in cui la donna fa la parte dell’idiota e si interessa più della brillantezza del vetro che del cielo stellato, l’uomo fa il re della giungla, la scuocera fa la rompiscatole e il gay fa il sensibile e tutti vivono in un moldo incantato dove è il bene che vince e il bene è appunto il nostro prodotto… Certamente tutto ciò fa vendere ma tratte gli esseri umani da marionette senza cervello e non aiuta a stimolare funzioni cognitive più alte.Con la comunicazione Etica la strada è quella del rispetto, dell’uso della verità come arma vincente. La leva che vogliamo usare è quella dell’onestà intellettuale e della messa in luce dei punti di forza reali delle aziende dei nostri clienti. Sembra un’impresa difficile ma si può fare e genera sicuramente un grande ritorno in termini di clientela e di immagine.

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