La Cina ha scoperto il più grande giacimento aurifero degli ultimi 76 anni: 1.440 tonnellate per un valore di 166 miliardi di euro

La scoperta, avvenuta in soli 15 mesi, rafforza le riserve del Paese asiatico in un momento di forte aumento del prezzo del metallo prezioso. La Cina ha confermato la scoperta di 1.440 tonnellate d’oro nella provincia di Liaoning, una riserva che supera i 166 miliardi di euro al valore attuale dell’oro. Il giacimento di Dadonggou è la più grande scoperta aurifera dal 1949 e una delle più importanti a livello mondiale in termini di volume. Il progetto è stato condotto dal Gruppo geologico e minerario di Liaoning, che ha impiegato circa un migliaio di professionisti per completare lo studio e l’esplorazione in appena 15 mesi. Il Ministero delle risorse naturali cinese ha classificato il giacimento come “ultra grande” e a bassa concentrazione, il che indica una concentrazione media di 0,56 grammi di oro per tonnellata di minerale estratto.

La scoperta del giacimento di Dadonggou

Il giacimento di Dadonggou si trova nella parte orientale del Liaoning, anche se le autorità non hanno rivelato la sua esatta ubicazione per motivi strategici. Secondo i dati ufficiali, il sito ospita 2.586 milioni di tonnellate di minerale, la cui purezza di 0,56 grammi si traduce in 1.444 tonnellate di oro. Queste informazioni hanno già superato la valutazione economica per un futuro sfruttamento.

Sito delle operazioni di perforazione nella miniera d’oro di Dadonggou, provincia di Liaoning, Cina nord-orientale. Foto: Ministero delle Risorse Naturali

Secondo il ministero cinese, la ricerca ha incluso studi del sottosuolo e analisi avanzate dei filoni. Questa scoperta si aggiunge a una serie di importanti ritrovamenti effettuati dalla Cina negli ultimi anni, come il giacimento da 1.000 tonnellate nell’Hunan e un altro da 40 tonnellate nel Gansu, entrambi registrati nel 2024.

La domanda e il prezzo dell’oro sono aumentati

La scoperta arriva in un contesto di crescente interesse per l’oro a livello globale. Solo nel 2024, il prezzo del metallo è aumentato di oltre il 50%, spinto dall’incertezza economica, dall’inflazione e dagli acquisti delle banche centrali nelle economie emergenti. In questo scenario, l’oro si è consolidato come bene rifugio per preservare il valore di fronte alla volatilità dei mercati.

La Cina non solo ha aumentato la sua produzione, raggiungendo 377,24 tonnellate nel 2024, ma ha anche registrato un forte aumento dei consumi interni. Secondo i dati ufficiali, la domanda nazionale ha raggiunto le 985,31 tonnellate, con una crescita del 24% nell’acquisto di lingotti e monete. Questa tendenza riflette l’interesse della classe media cinese a proteggere il proprio patrimonio in un contesto economico incerto.

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